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Se, come disse Italo Calvino, classico è un libro che rivela sempre qualcosa di nuovo e riesce a parlare ai lettori di ogni epoca, i Promessi sposi - di cui riproduciamo qui i capitoli dedicati alla peste del 1630 - e la Storia della colonna infame possono certamente dirsi tali. Nei giorni in cui il Coronavirus imperversa nel villaggio globale i comportamenti non sono dissimili da quelli descritti da Manzoni a proposito della peste milanese: nel Seicento, quando il governo fu costretto a prendere atto del contagio, diede direttive che risultarono poco efficaci «per l'imperfezion degli editti, per la trascuranza nell'eseguirli, e per la destrezza nell'eluderli». Un orizzonte buio dove, nonostante tutto, per l'abnegazione e la rettitudine di molti, brilla quella luce del bene che Manzoni non manca di riconoscere anche nel pieno della dilagante pestilenza del XVII secolo. Prefazione di Piero Gibellini. Commento di Mino Martinazzoli.